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Laura Fedeli

E-tutor o e-Teacher? La figura del tutor nella didattica a distanza | Rivista Scuola IaD - 1 views

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    Abstract L'articolo descrive le competenze, le capacità ed abilità proprie del tutor nella didattica a distanza nonché il percorso formativo attraverso il quale vengono acquisite. Si analizzano inoltre le attività e i compiti affidati all'e-tutor e il rapporto fra tutor e studente al fine di determinare se l'e-tutor debba essere considerato un e-teacher, come avviene nel caso dei corsi di lingua a distanza.
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    Una riflessione, a questo punto, andrebbe fatta sulla capacità di sviluppare empatia. Sulla datata discussione se questa sia qualcosa di innato o che può essere costruito... è- questo- un discorso che investe certamente l'e-tutor in modo molto significativo...
NICOLA TRONO

Tiragraffi - 1 views

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    Sito interessante, una sorta di blog magazine sulla comunicazione. Provate a navigarci dentro..troverete molte info interessanti
NICOLA TRONO

ICT tra formazione e apprendimento - 1 views

shared by NICOLA TRONO on 02 Mar 12 - No Cached
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    Ripensare la scuola nell'era del web e del tablet
Elisa Contigiani

Tutor e e-learning - 5 views

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    un manuale di Cucciarelli e Bassi sull'evoluzione del tutor partendo dal concetto di cmc.
silvia sagripanti

WBT.IT: E-Magazine - e-Tutor e nuovi modelli di tutorship - 3 views

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    Interessante articolo su competenze, compiti, funzioni e modelli di Tutorship.
valentina prenna

Form@re - 8 views

  • Casi: il ruolo del tutor nell'apprendimento collaborativo
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    Il contributo illustra alcuni fattori che possono intervenire sul successo delle interazioni all'interno di. una classe virtuale, oltre alle modalità di intervento e lavoro del tutor
Nadia Romagnuolo

Form@re - 1 views

  • Web 2.0 e formazione: folksonomia e apprendimento condiviso
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    Un interessante articolo di Emanuela Cren su folksonomia e apprendimento condiviso.
Silvia Biondi

In search of the perfect e-tutor - 3 views

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    Articolo (è una delle risorse che ci sono state consigliate!) di Clive Shepherd sulla qualità del "perfetto e-tutor". Si parla dell'importanza degli e-tutor per supportare l'e-learning, della sua formazione e delle abilità che dovrebbe possedere.
Anna Pollio

mappa concettuale creata nel 2010 sul blog su cui lavoreremo tra poco - 9 views

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    Una mappa concettuale molto utile, creata dai nostri predecessori
Valentina Iobbi

http://www.liviapetti.net/LiviaPetti_IIpaper.pdf - 7 views

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    l'e-tutor un ruolo strategico perché orienta, comunica, facilita
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    Nell'articolo di Livia Petti viene ripreso ampiamente il contributo di Rivoltella (il libro "E-tutor. Profilo, metodi, strumenti"). Nella trattazione viene analizzata la complessa figura dell'e-tutor (che comprende diverse sfaccettature) mediante una breve analisi sulle sue identità, funzioni e competenze. Viene poi approfondita la figura dell'e-tutor nella sua veste di e-moderator che svolge un ruolo fondamentale all'interno della comunità online. Su questo aspetto viene ripresa la letteratura a riguardo. Inoltre, sono evidenziati i rischi e le difficoltà di interazione e comunicazione che può incontrare il tutor online e vengono indicati due strumenti (la netiquette e l'agenda di lavoro) per svolgere al meglio l'attività di tutor moderatore.
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    Contributo molto interessante sulla figura del tutor, in particolare su quella del tutor moderatore nei gruppi di apprendimento di matrice costruttivista.
Valentina Iobbi

http://isdm.univ-tln.fr/PDF/isdm39/Article_Isdm_Ticemed09_Silenzi_MP%20ok.pdf - 1 views

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    I tutor online all'università di Macerata: un interessante articolo di S.Silenzi.
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    Riflessione sui corsi on-line a macerata con un particolare spazio dedicato alla figura del tutor.
Valentina Iobbi

OPEN DISTANCE LEARNING E FORMAZIONE APERTA. LA CENTRALITA' DELLA MEDIAZIONE NELLA FORMA... - 1 views

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    Interessante documento di Mina Shedev sulla formazione a distanza e sull''importanza del tutor nel suo ruolo di moderatore
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    Importanza della mediazione del tutor nelle comunità di apprendimento online di matrice costruttivista
Francesca Bardelloni

Tutorato e tutor nella riforma - 4 views

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    Autore: Giuseppe Bertagna Editrice La Scuola
Valentina Iobbi

form@re » Blog Archive » Web 2.0 e formazione: folksonomia e apprendimento co... - 3 views

  • Web 2.0 e formazione: folksonomia e apprendimento condiviso
  • formazione attraverso la rete rappresenta una strategia efficace per aspetti che spaziano dal versante economico, al logistico, al personale
  • Lifelong Learning
  • ...31 more annotations...
  • Lifelong Learning
  • La diffusione delle teorie di apprendimento collaborativo in ambito formativo, rivolto perciò all’utente adulto, abbinate alle tecnologie di comunicazione, hanno avuto come esito la progettazione di un apprendimento collaborativo assistito dal computer (Collis, 1994).
  • L’utente, divenuto nel tempo il gestore di complesse interazioni uomo-macchina-uomo, interagisce con un “virtuale” che sempre più assume la veste di una comunità che apprende insieme, collaborando e condividendo la costruzione di una conoscenza che è sempre più una questione sociale
  • Per quanto riguarda il multimedia, bisogna garantire l’accesso alle informazioni in un formato e ad un livello di difficoltà adeguato al gruppo destinatario (Lowjck, 2000)
  • fare formazione oggi, è divenuto imperativo:costituisce la risposta al pressante bisogno di efficienza ed efficacia tali per cui gli standard di prodotto risultino competitivi nel mercato, di qualunque natura esso sia
  • E’ allora possibile pensare al web 2.0 come ad un alleato per la formazione?
  • valenza del web 2.0 e dei tools che lo caratterizzano perché, che lo si condivida o meno, sta riscuotendo un successo planetario
  • Chiunque può comunicare, socializzare, chiedere, ricevere, basta accedere e si possono utilizzare tantissimi servizi in un unico profilo: la scelta è individuale.
  • social network
  • Il web sta evolvendo in misura espositiva verso modelli che fanno del singolo utente il gestore del processo di ricerca ed analisi, nonché di divulgazione delle informazioni e la formazione professionale non può ignorare l’applicabilità dei tools che lo caratterizzano, ai fini formativi. Serve analizzare le singole variabili, porle in relazione e verificarne la validità e funzionalità nei percorsi online.
  • dobbiamo inglobare anche le variabili d’uso dello spazio di interazione ai fini di una gestione del sapere che si strutturi e conformi a personali ed individuali modalità di classificazione e valutazione degli apprendimenti costruiti e condivisi
  • La scelta di associare a questo o quest’altro bookmark all’etichetta che denomina il messaggio riflette quindi processi di mediazione e riconoscimento di significato, nonché informazioni sul linguaggio informale veicolato. E’ un processo di selezione delle informazioni molto interessante: permette di individuare i costrutti usati dal singolo, di ricercarne coerenza all’interno dei bookmark creati e di tracciare un profilo del tipo di intelligenza usata e dei bisogni. In un contesto di formazione dare modo agli utenti di intervenire sul flusso comunicativo in una forma per così dire, riservata, è una intelligente opportunità per far marciare il processo su binari distinti ma integrabili.
  • Web e folksonomie
  • Parlare di formazione e web 2.0 rimanda perciò a due caratteristiche fondamentali: utenti adulti e contesti virtuali di interazione, dove coesistono sia LMS e LMSC in continua evoluzione che tools per la personalizzazione del processo di apprendimento e formazione in atto.
  • Naturale conseguenza a ciò, in un’epoca in cui le ICT sono strumento di lavoro diffuso massivamente, pensare alla formazione online diventa una strategia appetibile
  • ovvio che il fruitore del processo si pone in posizione centrale rispetto l’ambiente di apprendimento che gli ruota intorno e del quale egli usa solo ciò che gli è utile.
  • L’integrazione di tali ambienti virtuali di apprendimento, che per loro progettazione e struttura sono standardizzati, con i tools derivati dal web 2.0 rappresenta un tentativo di rendere sempre più integrato il processo di formazione, in modo che ci si orienti verso il Networked Collaborative Learning ( Findley, 1988).
  • L’interazione uomo computer evolve in interazione tecnico sociale
  • All’utente viene richiesta abilità interpretativa per ottimizzare la sua relazione uomo macchina e ancora una volta essa non è attività individuale ma sociale: lo scopo comunicativo è rendere comprensibile agli altri il mio pensiero e per farlo, posso integrare la comunicazione scritta con molti altri strumenti. Servono tecnologie usabili ed interpretabili
  • “il contesto sociale è essenzialmente il sistema simbolico di una certa cultura continuamente alterato dall’intervento pratico umano, e non è riducibile alle relazioni interpersonali, intese come ambiente puramente fisico in cui avviene uno scambio di informazioni; gli esseri umani si scambiano significati e non pezzetti di info, si scambiano interpretazioni delle situazioni in cui sono coinvolti, e l’elemento chiave di disambiguazione dei messaggi è il riferimento a un contesto significativo comune.”
  • l’inserimento di particolari tools in contesti per la formazione online, quali le piattaforme (LMSC), può dar vita a forme di feedback indiretto, ma altrettanto utile sia ai fini di promozione delle interazioni efficaci, che di creazione di linguaggi condivisi. Faccio riferimento ai bookmark ed ai tag.
  • Bookmark: personalizzare per tracciare all’interno del gruppo, il proprio sapere
  • soprattutto dal punto di vista di condivisione di esperienze e saperi, testati, provati sul campo e ritenuti validi
  • bookmark associata non a siti ma a post, con la creazione di cartelle implementabili a piacere, ricche di materiale autentico ricavato dal forum e selezionato dal singolo utente permetta in real time, durante la partecipazione a corsi di formazione in rete che prevedono l’uso del forum, di adattare il percorso via via che si snoda secondo personali esigenze.
  • capire se la formazione online possa trarre vantaggio dalla folksonomia e perché.
  • Tagging: libero o semantico?
  • la possibilità di segnalare ciò che è ritenuto importante e di renderlo visibile al gruppo, oltre che a sé stesso.
  • dal tagging
  • L’idea è di dotare i forum didattici di duplice modalità di tagging: libera e semantica, l’una gestita dal gruppo che interagisce durante il processo di formazione, l’altra strutturata su categoria ontologica, gestita dal tutor
  • La visibilità attraverso le cloud e la scelta della terminologia di riferimento, può a mio avviso costituire un’ulteriore indice di condivisione della conoscenza da valutare ai fini di valutazione del flusso comunicativo (analisi qualitativa).
  • Concludendo, portare il web dentro la formazione è senza dubbio una strategia utile al singolo ed al gruppo; si dà la possibilità che il sapere trasli in soluzione di continuità tra il formale ed il non formale, attraverso l’informale ( Cross, 2006) creando banche dati strutturate su terminologie generate dalla pratica e funzionali quanto gli script, in accezione anche di ergonomia cognitiva.
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    Spunti di riflessione sulla necessità di inserire le tecnologie del web2.0 all'interno dei corsi di formazione, con particolare riferimento al tagging e alle folksonomies.
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    Questo articolo è interessantissimo perchè parla proprio di ciò che sta facendo il nostro gruppo in questa II fase del II modulo del corso!!!
silvia sagripanti

WBT.IT: Formazione in rete - 2 views

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    Articolo interessante sull' e-learning
Anna Pollio

il ruolo dell'e-tutor - 7 views

shared by Anna Pollio on 17 Feb 12 - No Cached
Elisa Contigiani

Learning Object - 2 views

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    Di Francesco Leonetti - Una buona sintesi sulla definizione di Lo supportata anche da video.
Elisa Contigiani

Condividere risorse educative, esperienze e buone pratiche: un nuovo approccio ai Learn... - 0 views

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    di Serena Alvino - Recenti linee di ricerca educativa estendono il concetto di LO a "qualsiasi risorsa digitale riusabile ai fini dell'apprendimento", sia esso individuale o collaborativo, a distanza o in presenza. In questa prospettiva, l'ampia gamma di risorse che possono essere condivise, reperite e riusate in altri contesti educativi (come tutoriali, web-quest, lesson plan, attività di case-study, giochi di ruolo, ecc.) costituisce per gli insegnanti un'importante strumento professionale e di formazione personale, ad oggi ancora spesso ignorato e ricco di potenzialità.
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